Treviso 31.3.2007
E' maturo il tempo per dar luogo a una nuova stagione dell'Organizzazione
delle Nazioni Unite (ONU).
I motivi storici e politici che portarono alle sue attuali connotazioni
sono ormai superati ed il mondo è
sostanzialmente cambiato. Vanno ricercati nuovi equilibri e punti di
riferimento.
Bisogna iniziare innanzitutto dal riformulare i principi minimali della
convivenza umana: rispetto della dignità della persona e dell'ambiente;
revisione dei canoni del diritto internazionale; regolamentazione del
commercio, della finanza e dell'economia; lotta alla delinquenza armata e
organizzata. Si deve trattare, però, di principi minimali condivisi da
tutti, in seguito implementabili, e non di grandi ideali ipocritamente da
ognuno disattesi, seppur in misura diversa. Bisogna dare attendibilità
all'Organizzazione, che deve essere formata da funzionari integerrimi di tutti
i paesi del mondo, possibilmente formati all'interno stesso
dell'Organizzazione. Necessitano una forza di "polizia" propria e
criteri decisionali più democratici. Bisogna dare legalità e
stabilità politica ai governi, garantendo la regolarità delle
elezioni nei Paesi che hanno scelto un regime democratico e, negli altri casi,
intervenendo per ristabilire il potere di quei governanti che s’impegnino a sottoscrivere e a rispettare nei loro
Paesi e nei rapporti con gli altri Stati i "principi minimali".
Bisogna ricondurre nell'ambito dell'ONU tutte le organizzazioni mondiali dei
diversi settori (Energia, Economia, Finanza, Commercio, Giustizia
internazionale, Ambiente, Alimentazione e Educazione, Salute, Informazione,
Religione, ecc.).
Bisogna dare impulso a una nuova stagione d’ideali e di cultura
che, tenendo conto della diversità delle tradizioni, vada verso la
ricerca della convivenza pacifica tra i popoli, di una più equa
distribuzione delle risorse e della ricchezza, dell'esplosione della
positività pur presente in ogni essere di questo mondo.
Al punto in cui sono giunte: la tecnologia; la manifestazione
incontrollata del potere economico e finanziario; il culto di se stessi,
l'avidità e l'assolutismo dei governanti e di chi gestisce il potere; l'alternativa ad una nuova stagione di ideali è solo
una: la progressiva autodistruzione!
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