Battipaglia 4 maggio 2001
Perdono tutti. Tutti!
È troppo sottile la
demarcazione fra lo scegliere di fare il bene o di fare il male; fra ciò che fa
star bene o nuoce, a noi e agli altri.
È troppo breve l’istante
in cui possiamo passare dal “fare” positivo a quello negativo; dall’amare
all’odiare; dal donare al possedere; dall’altruismo all’egoismo; dal costruire al
distruggere, o al lasciar perdere “come si è sempre fatto”.
Tutto ciò che facciamo per
abitudine, volontariamente o inconsapevolmente, è troppo legato al nostro
vissuto, alle esperienze pregresse, all’educazione ricevuta, a ciò che siamo e
siamo arrivati a essere fisicamente, culturalmente e psichicamente.
È tutto troppo! È
tutto troppo per non doverci riconoscere come
non sempre colpevolmente deboli se deboli; o non esclusivamente meritevoli, se
forti.
È tutto troppo per non
poter e dover perdonare tutti. Tutti!
Proprio sapendo quanto
siamo fragili voglio lottare con tutte le mie forze – e vorrei che lo facessero
tutti – per non subire l’ingiustizia; per non consentire all’altro di farci del
male. E perché l’ingiustizia non si diffonda e non sia diffusa.