Lettera inoltrata via e-mail al
Presidente della Repubblica il 28 gennaio 2011.
Il testo è stato leggermente
accorciato nell’invio on line al Presidente
perché la procedura non ne ha consentito il testo completo (eccessivo numero di
caratteri di stampa).
Dopo circa un mese mi è arrivata
risposta da parte di una Funzionaria Presidenziale che mi comunicava che il
Presidente della Repubblica non ha competenze sulla materia e che avevano
provveduto ad inoltrare la mia segnalazione al Ministero per le Riforme. Ho
preso la lettera, l’ho strappata e l’ho buttata nei rifiuti, rigorosamente fra
la carta.
oooOooo
Signor Presidente,
Le
scrivo perché ho un grosso timore: il numero dei votanti alle prossime elezioni
politiche potrebbe ulteriormente abbassarsi oltre le già esigue percentuali
degli ultimi turni elettorali. Anch’io, disgustato come molti da tutti i nostri
politici, temo che per la prima volta non andrò a votare. In questo momento non
c’è uno schieramento, uno, che offra sufficienti garanzie di onestà
intellettuale, obiettività e amore per il bene del Paese. Sono arrivato a
convincermi che al punto in cui siamo arrivati sarebbe persino preferibile,
assurdamente, tirare a sorte i nostri Parlamentari o almeno una percentuale
degli stessi fra un elenco di cittadini a ciò disposti, in possesso di
determinati requisiti (sufficiente cultura, assenza di condanne penali, un’età
minima, specchiata moralità). Il senso della nostra Costituzione è stato
infatti ampiamente travisato e l’unico esercizio concreto della democrazia in
mano al popolo è stato cancellato nel momento in cui non possono essere eletti
singolarmente i rappresentanti sulla base dello stretto collegamento alla
propria comunità territoriale.
La mia
indipendenza di pensiero e la ricerca di soluzioni ai problemi mi spinge
tuttavia a suggerirLe un possibile intervento. Fra le
sue prerogative costituzionali vi è quella (art. 87) di poter inviare messaggi
alle camere. E nei messaggi Lei può scrivere quello che vuole, perché di
indirizzi si tratta, che possono essere accolti e non dal Parlamento. Dunque,
visto che non vi provvedono Deputati e Senatori, perché non inviare loro un
messaggio con l’indicazione dei principi che dovrebbe contenere una nuova legge
elettorale a servizio di un Paese come il nostro?
Nella
pagina successiva mi avventuro nel tracciare a solo titolo esemplificativo
alcuni punti/principi che ritengo utile tenere presenti per ridare slancio, a
livello universale e non solo per il nostro Paese, al sistema democratico.
Sicuramente nel suo staff vi sono le professionalità per tentare una proposta,
che potrebbe diventare un ulteriore contributo della genialità italiana alla
soluzione di un problema di portata globale. Si tratta solo di esercitare
apertura mentale e indipendenza di pensiero.
Le
faccio i migliori auguri per l’espletamento della Sua alta carica e Le esprimo
il mio apprezzamento per l’esercizio della Sua funzione.
Rocco Messina
Allegato
1) Ridefinizione del novero dei votanti
- cittadini
italiani per nascita o tali da almeno un numero elevato di anni;
- per
i rimanenti cittadini e per gli italiani residenti all’estero diritto ad
eleggere un certo numero di rappresentanti in Parlamento con diritto di
intervento, ma senza diritto a voto.
2) Modalità di votazione
- introduzione di sistemi di voto elettronico per
abbattere i costi e renderne più spedito e sicuro l’esercizio nonché
eliminazione delle interruzioni delle lezioni nelle scuole tramite l’utilizzo
di altre strutture pubbliche o di container appositamente attrezzati,
riutilizzabili;
- supervisione della regolarità delle elezioni,
oltre che da parte degli Organi statali,
congiuntamente da parte di: a) funzionari dell’ONU e della Comunità
Europea di gradimento del Governo italiano, a livello generale; b) cittadini
iscritti in un apposito elenco a livello locale che: non abbiano trascorsi
politici; non siano iscritti a partiti; abbiano un’età superiore ai 50 anni;
siano esenti da condanne penali e da provvedimenti sanzionatori della Pubblica
amministrazione superiori ad un certo importo; per i controlli sui singoli
seggi.
3)
Esito delle votazioni
Introduzione del principio
che le votazioni sono valide solo se l’espressione di voto è esercitata da una
percentuale minima di votanti. In caso contrario le elezioni devono essere
convocate entro un mese sostituendo, da parte di tutti i partiti, almeno il 40%
dei candidati.
4)
Candidati
- Introduzione di limitazioni alla possibile
candidatura in relazione a condanne penali e a provvedimenti sanzionatori della
Pubblica amministrazione superiori ad un certo limite;
- introduzione del potere di veto su singoli
candidati delle varie liste da parte di cittadini probiviri sorteggiati nei
vari collegi elettorali sulla base di elenchi locali costituiti in base a pre-individuati criteri selettivi (assenza di qualunque
disguido di giustizia, età, cultura, ecc.). L’espressione di veto comporterebbe
la necessità per i presentatori della lista di sostituire il candidato non
accettato.
5) Esercizio della carica
-
Collegamento della fruizione degli appannaggi connessi con l’esercizio delle
cariche ad una pre-individuata serie di parametri personali
e collettivi (presenze,
funzionalità dell’Organo, ecc.);
-
sospensione e decadenza dalla carica in caso di: a) falsificazione della prova
della presenza propria o altrui; b) esercizio di voto per conto di
altri colleghi, salvo a introdurre la possibilità di delega scritta munita di
esplicita e manifesta espressione di voto; c) sanzioni penali e amministrative
passate in giudicato relative a pre-determinate categorie di fattispecie e
condanne; d) violazione di un pre-individuato codice
etico-morale;
- introduzione dell’impossibilità, in caso di
elezione, di esercitare altra funzione pubblica non strettamente connessa con
l’esercizio della carica;
- impossibilità di percepire duplicazioni o
sovrapposizioni di retribuzioni.