In
risposta ad un dibattito su internet (anno 2000)
Vedete ragazzi, dalla Vostra irruenza
riconosco la più giovane età rispetto alla mia, che dichiaro nella firma, per
trasparenza. E, per questo, per il solo fatto che siete giovani, consentitemi,
vi voglio bene.
In
questo modo di dibattere, mi ricordate le tante discussioni che si facevano
quando avevo vent’anni anch’io: tante parole dette più per la bravura nella
dialettica che nella conoscenza.
Parlavamo di tutto come dei tifosi di
squadre diverse: più discutevamo e più ognuno rimaneva nella propria
convinzione, nascondendo i suoi grossi dubbi. Dopo di allora, altri trent’anni
di vita mi hanno fatto capire che i più falsi di allora erano quelli che
sapevano mostrarsi più sicuri di sé.
L’età adulta mi ha fatto uscire poi dalla
confusione. Ho imparato a capire chi ha ragione, indipendentemente dal sapersi
esprimere. L’illuminazione mi venne dal Vangelo: “…riconoscerete l’albero dai
frutti; l’albero buono da frutti buoni, l’albero cattivo frutti cattivi”.
Dunque non è la quantità e la qualità delle parole che indica la persona
da seguire, ma ciò che la sua vita produce intorno a sé.
Quando avevo vent’anni avevo adottato questo pensiero, letto su un
giornale di imprenditori, perché si addiceva alla mia situazione:
“ma la virtù che mi piace di meno, forse è la fermezza. Io ho timore
della gente troppo sicura. La mia infanzia è dominata dal ricordo dei miei
vecchi e del loro frequentissimo modo di dire: “Ricordati bene, che io, quando
ho detto, ho detto”. Nipote degenere di tanta chiara fermezza io, quando ho
detto non ho detto proprio niente”.
Ancora oggi, io non sono sicuro proprio
di niente. L’unica cosa che so ve la dico.
E questo costituisce anche il mio saluto definitivo, perché mi rendo
conto che devo lasciarvi il vostro spazio, devo lasciarvi alla vostra palestra
delle parole e delle idee, perché ne avete diritto; avete il sacrosanto diritto
di confrontarvi in piena libertà senza matusa tra i piedi. Vi prego solo,
vogliatevi bene e ricercate insieme la verità. La Verità, non la sincerità, che
è una cosa diversa è più a portata di mano.
Vi dicevo, l’unica cosa che so ve la dico:
l’unico punto di riferimento certo che ho avuto nella vita; colui che mi ha
aiutato ad essere meno insopportabile a mia moglie (sono ventisei anni) ai miei
figli e agli altri; colui che ha dato senso e dà senso alla mia vita, è Gesù
Cristo.
Auguri a tutti.