Lettera ai
giovani - Inviata on line da qualche parte.
Carissimi
giovani, cercate di appagare la vostra folle ricerca di felicità …in Cristo.
È lui la
vera follia! È lui la vera trasgressione, il vero scandalo: la Verità, la
Giustizia, l’Amicizia, l’Amore totale, appesi, nudi, su una croce. A
testimoniare non la vittoria della morte, com’è in apparenza, ma il trionfo
della Vita e dell’Eternità.
La follia
di un mondo futuro oltre, al di là, delle miserie di questa vita e della sua
limitatezza che ci impediscono di buttarci con tutto il nostro essere ed il
nostro slancio verso gli altri, tutti gli altri, sicuri di essere accettati,
compresi e amati per quello che siamo; sicuri di trovare anche dall’altra parte
un sentimento altrettanto forte verso di noi e verso tutti. Tutti che accettano
tutti, e nessuno che esclude nessuno.
È la follia
del credere in un mondo futuro e nell’Eternità sulla parola, la vita, la
passione, la morte e la resurrezione di Gesù Cristo.
Credere in
questa follia è ben diverso dal credere nelle altre follie che una parte del
mondo adulto vi propone per portarvi al degrado ed alla prostituzione e per
potervi usare a suo piacimento: malvagità, sfrontatezza, sfrenatezza, violenza,
sesso, alcool, droghe, esaltazione, azzardo, ecc.
Esse hanno
tutte un immenso limite: quando sono finite, quando l’ebbrezza svanisce, ci si
sente svuotati. Talvolta fino al punto che si deve ricominciare per non
pensare; e si ricomincia fin quando il fisico, sfinito, ci abbandona in uno
stato di prostrazione, qualche volta senza ritorno, che ci rende mentalmente e
fisicamente sempre più deboli e dipendenti. Impotenti a poter decidere altro e
impossibilitati a vedere che, appena più in là, a pochi metri da noi ci sono
altre più valide e durature opzioni di felicità.
E tuttavia, forse, la
differenza più grande, il male maggiore non è questo, ma il fatto che le follie
offerte dal mondo impediscono di guardarsi dentro, fin nel profondo, fin nel
punto più intimo e nascosto, fino al confine, estremamente sottile, fra la
profondità delle nostre bassezze e la grandezza della Verità; della Verità che
tutto redime e tutto rende candido e purificato.
Le follie del mondo non
consentono di guardarsi dentro fino in fondo. Non è possibile farlo e non lo
facciamo, ed è comprensibile: non potremmo sopportare il dover ammettere che ci
facciamo schifo; che quello che facciamo ci fa schifo. Non lo possiamo fare
perché questo sarebbe già di per sé un atto di grande Verità; e la Verità ci
spaventa! Ci spaventa perché non
sappiamo o non abbiamo capito che sono gli ipocriti, i potenti, i ricchi,
quelli “super” a dover temere la verità, non i poveri, i deboli, o i “normali”.
E pensare che questo
piccolo grande atto di Verità, quello di guardare fino in fondo e di
riconoscersi limitati – anche se illimitatamente imperfetti - sarebbe l’inizio
della felicità!
E non vi meravigliate se
anche molti di quelli che dicono di aderire a Cristo non sono capaci di
guardarsi dentro fino in fondo; la loro è un’adesione di convenienza, è
un’adesione parziale e, se fossero capaci di guardarsi fino in fondo,
dovrebbero finire per ammettere anche questo.
Con l’adesione totale
alla follia del Cristo ci si può guardare in modo totale e completo, trovando
dignità e bellezza per ogni tratto, nessuno escluso, del nostro intimo,
del nostro apparire e del nostro modo di essere.
Questa
adesione comporta la follia di credere in un mondo futuro, oltre la morte
(sorella morte, come la chiamava il più grande trasgressore dei tempi moderni,
Francesco di Assisi); in un mondo futuro in cui tutti ci ameremo con tutti, in
un mondo reale di cui parteciperemo appieno; in una libera, esplosiva, creativa
e mai piatta armonia. E non saremo dei vuoti ed inerti fantasmi, fermi a
contemplare qualcosa di incomparabilmente straordinario, come talvolta viene
rappresentato il Paradiso.
Ma saremo
incastonati nell’Incomparabilmente Straordinario; ne saremo pregni, tanto da
dover diffondere intorno e da ricevere continuamente dagli altri questo immenso
Amore – in cui, per cui e con cui ci sentiremo pienamente appagati - in
concrete e reali azioni di vita.
Ma anche
se, per un’improbabile ipotesi, vi foste sbagliati a puntare sulla follia della
Risurrezione, comunque non avreste perso niente.
Perché in
ogni caso, a differenza dall’adesione alle false follie del mondo, godreste del
fatto di non avere padroni e di trovarvi davanti un’immagine di voi stessi -
non importa quale - che, finalmente, riuscireste ad amare …fino in fondo.
Auguri.
5
settembre 2001 (Un papà)