Pasqua

Un giorno

inizia una storia

decisa da altri.

E inizia

dall’intima unione di cellule

maschili e femminili;

non all’aperto,

ma nello stesso essere

di una madre.

È da quel momento

che inizia, misteriosa,

una storia limitata.

Tanto limitata

che potrebbe

anche non vedere la luce;

da non durare

che un breve lasso di tempo;

da poter essere subito

distrutta, maciullata, gettata,

violentata, uccisa, spezzettata e bruciata;

dentro e fuori da una madre.

Tanto limitata

da poter anche 

non rendere consapevoli

di essere mai esistiti!

Tanto limitata

che condurrà alla morte.

È tutto finito?

Sul nascere?

No!

Ci sono state storie

che sono andate oltre;

che hanno superato

difficoltà e violenze;

che hanno, inconsapevolmente,

dato un senso alla vita di altri;

che hanno aperto,

loro malgrado,

uno spiraglio sul limite estremo;

sugli orizzonti dell’infinito.

È lì che abita Dio?

È lì da dove siamo partiti?

E dove siamo diretti?

È mistero.

La storia dell’umanità

è intrisa di violenza e di sangue,

di fatica e sudore,

di malvagità e grandezza,

ma anche di conquiste e di gioia;

di serena, intima, profonda pace,

anche se momentanea.

Ma, forse

- è stato annunciato -

c’è una speranza,

di Risurrezione.

È lì che prosegue il viaggio?

È lì che vedremo

anche chi non è mai nato,

chi è vissuto lontano da noi?

Insanabili contrasti:

vita e morte,

verità e falsità,

costruire e distruggere,

unione e divisione,

ammirazione e invidia,

trasporto e repulsione,

amore e odio.

O Dio,

se esisti,

vieni a compiere,

ora e subito,

la tua infinita

storia d’Amore.

Siamo stanchi

di questo mondo

di furbizia e violenza.

Genera altri esseri

che siano sin dall’inizio

conoscitori solo d’amore.

Conducici

per le tue strade

senza confini; 

e mostraci,

infine,

il Tuo volto.

 

                                         Paese, 5 maggio 2019

 

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